Celebrazione globale del Disegno 2023

Nel 1962, l'Associazione dei Professionisti del Disegno Grafico di Londra stabilì il 27 aprile come la Giornata internazionale del Disegno. Il disegno, considerato come la prima forma di comunicazione umana, precedente all'utilizzo delle parole, è definito come "il padre delle arti". Tale definizione fu coniata da Giorgio Vasari nella sua introduzione a "Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architetti italiani" (1550).

Il disegno: non solo arte, ma comunicazione

Oggi, è universalmente riconosciuto come una forma d'arte. Tuttavia, la Giornata internazionale del Disegno offre l'opportunità di apprezzarne il valore anche per chi non è artista. I bambini utilizzano il disegno per esprimere le loro emozioni, conflitti e conoscenze. Rappresenta un mezzo di comunicazione privilegiato e, per questo motivo, è fondamentale per gli educatori comprendere le loro creazioni al fine di stabilire una connessione.

Dal mandala ai fumetti: il disegno come meditazione

La pratica del disegno non è solo per i più piccoli. Anche gli adulti possono trarre grandi vantaggi dal disegno e dalla sua riscoperta. Dalle opere astratte ai mandala di origine buddista, dalle figure animali alle forme geometriche, dai fumetti agli scarabocchi più semplici: il doodling consiste nello scarabocchiare liberamente, spesso sui margini delle pagine in uso, stimolando creatività e concentrazione.

È stata dimostrata l'efficacia dei libri da colorare antistress e dell'arteterapia in generale. Quando coloriamo, diverse aree del nostro cervello vengono attivate: la parte logica è stimolata dai limiti delle forme da rispettare, mentre la creatività risveglia l'amigdala, sede delle emozioni, compreso lo stress, aiutandoci a ritrovare la serenità interiore.

Il disegno come terapia e passatempo

Carl Gustav Jung suggeriva il disegno come passatempo, consigliando di praticare con i mandala come potente antistress. Spingeva i suoi pazienti a esprimersi attraverso il disegno come forma di terapia. Egli stesso trascrisse la sua visione dell'inconscio in un Libro rosso, pubblicato 50 anni dopo la sua morte, con tavole degne della migliore tradizione miniaturistica medievale. «Quando mi trovavo in un vicolo cieco, mi mettevo a dipingere o a scolpire una pietra», scrisse.

Negli ultimi anni, l'utilizzo delle pratiche artistiche in percorsi di terapia psicologica, psicanalitica o semplicemente di crescita personale è in costante crescita. Concentrarsi sul disegno è una forma di meditazione che aiuta a focalizzare l'attenzione e ci riporta, consapevolmente o meno, all'infanzia.

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